Ponte Vecchio, uno dei ponti più celebri, attraversato da milioni di turisti per arrivare dall'altra parte della città, nel pittoresco quartiere d'Oltrarno.
Chi lo attraversa resta affascinato dallo splendore delle vetrine con preziosi gioielli e dalla romantica vista sul fiume Arno.
Più volte danneggiato dalle piene, venne poi distrutto nel 1333 nella disastrosa storica alluvione.
Quello che vediamo fu costruito nel 1345 da Taddeo Gaddi, il quale progettò un ponte con tre larghi archi a sesto ribassato invece di cinque a tutto sesto. Questa soluzione facilitava il passaggio dei detriti portati dalle eventuali piene.
Un tempo sul ponte c'erano quattro torri, due a protezione dell'ingresso alla città e due a sud, in Oltrarno, nella direzione che portava a Roma.
Di queste torri ne resta solo una, la torre dei Mannelli.
Nel 1565, durante la costruzione del Corridoio Vasariano, si dovettero abbattere e sfondare abitazioni private. Ma la famiglia Mannelli, proprietaria della antica torre, si oppose rivendicando l'importanza storica della loro proprietà.
Il Granduca Medici si arrese dicendo: “ ognuno è padrone in casa propria!”
Ma i lavori dovevano proseguire (l'opera fu completata in soli 5 mesi per le imminenti nozze di Francesco I e Giovanna d'Austria!) e l'architetto Vasari costruì il corridoio passando intorno alla torre, creando quello stretto ballatoio sorretto da archi e mensole che ancora oggi caratterizza il lato sud del ponte.